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  • Writer's picturemichele soranzo

Fare e-commerce in Cina: cross-border o Cina-Cina?

Updated: Nov 8, 2021

Per vendere online in Cina hai due modi:


  1. con merce spedita dall’estero direttamente al cliente finale, oppure

  2. con spedizione della merce da magazzino cinese al cliente finale


Il primo caso si chiama cross-border. Nel cross border non serve aprire una societa’ in Cina ne’ avere un ufficio. Si fa tutto dall’estero, in Cina si pagano (solo) le tasse doganali che vengono di solito incluse nel prezzo di vendita; la piattaforma che ospita l’e-shop riceve i pagamenti e invia ogni mese le somme derivate dalle vendite al conto estero che e' stato indicato dal venditore.



Nel secondo caso invece (Cina-Cina), quindi con la merce gia’ importata, sdoganata e in magazzino, e’ necessario avere una societa’ registrata in Cina. Non e' un problema, si puo' aprire una WFOE, societa’ a capitale interamente straniero in poco tempo e senza richiesta di versare il capitale registrato. Puo’ farlo una societa’ estera cosi’ come una persona fisica, sempre di nazionalita’ straniera (serve un passaporto o visura camerale, qui il link per maggiori informazioni).


Detto cosi’ uno potrebbe pensare di vendere in cross-border. Perche’ mai impelagarsi ad aprire una societa’ in Cina con tutti i relativi costi?


Ci sono delle considerazioni da fare naturalmente, alcuni prodotti conviene venderli in cross-border, altri invece no. Come ogni cosa ci sono dei pro e contro per ogni soluzione.


Il cross border ha tempi piu’ lunghi di consegna e il rischio del reso da parte del cliente. I resi non vengono rispediti all'estero ma ad un indirizzo in Cina e non possono essere rivenduti in cross-border, dal momento che sono gia' entrati in Cina.


Di solito la merce in cross-border e’ piu’ cara rispetto all’omologo in Cina, quindi perche’ uno dovrebbe comprare dall’estero ?


Perche’ il consumatore cinese ha il terrore dei falsi piu’ di quanto ne abbiamo noi in Europa. Chi cerca originalita' senza ombra di dubbio acquista all’estero.


In Cina invece e’ ancora forte la credibilita’ di un marchio straniero, soprattutto se acquistato dall’estero o ancora meglio nel paese di origine. Molti marchi stranieri producono in Cina per il mercato locale. Anche se sulla carta il prodotto e’ uguale, per i cinesi non lo e’. Quello fatto all’estero resta migliore. Vale per i prodotti per animali domestici per esempio. Una fascia anche ampia di benestanti ed esigenti proprietari di cani di razza compra in cross-border per i propri animali, e non solo il cibo. Una Mercedes si puo’ acquistare anche fabbricata in Cina ed e’ sempre una Mercedes, ma chi puo’ permetterselo la acquista importata. Anche qui: e’ davvero la stessa? Secondo i cinesi no...


Anche la cosmetica va molto forte in cross-border: essendo un prodotto di bellezza e cura del corpo meglio andare sul sicuro e prenderla fuori frontiera.


Quali prodotti allora serve invece vendere Cina-Cina, ovvero gia' importata e spedita da magazzino in Cina?


Quelli per cui non c’e’ una aspettativa imprescindibile di originalita’, per cui un prodotto straniero va bene anche se acquistato in Cina.


Ad esempio alimentari, prodotti per pulizia, abbigliamento non di lusso, tutto quello che in poche parole non e’ ne’ fashion ne’ riguarda la cura della persona.


Barilla vende con un proprio flagship store nell’e-commerce cinese (in Tmall.com), ma anche altri negozi online e offline vendono prodotti Barilla. Qualcuno potrebbe vendere Barilla contraffatta usando la stessa confezione. Pero’ su questo non c’e’ una attenzione cosi’ come per il fashion, evidentemente la percezione di rischio e’ diversa.


Vino : anche qui c’e’ chi vende in cross-border e chi gia' sdoganati. Noi per esempio per un nostro cliente abbiamo scelto la seconda opzione.


Per alimentari e vini il cross-border viene effettuato con un magazzino in un porto franco in Cina. Ci sono diverse zone in Cina che sono esentasse. La merce viene inviata in container ma non sdoganata, viene messa in un magazzino all’interno di una free trade zone e lasciata in gestione a uno spedizioniere interno autorizzato. Questo vuol dire che tu non hai accesso all’area e lo spedizioniere si occupa di evadere gli ordini, confezionarli e spedirli. Chiaramente ha un costo, sia di magazzino che operativo. Questo perche’ nessuno comprerebbe alimentari spediti dall’estero volta per volta, primo per i tempi e poi per i costi di spedizione.


Non c’e’ tuttavia una linea di confine netta tra quali prodotti da vendere in cross-border e quali Cina-Cina, e’ da considerare caso per caso. Se vuoi approfondire contattami pure per parlarne, senza impegno.


Michele Soranzo

E-Cina/Mandarina Servizi



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